mercoledì 11 novembre 2009

Effetti del cambiamento climatico sulla pesca oceanica




L’University of British Columbia ha fatto uno studio denominato “Progetto Sea Around” che analizza e ipotizza l’insicurezza alimentare nelle zone tropicali del mondo dovuta ai cambiamenti climatici e che potrebbe creare trasformazioni importanti nel settore ittico.
I ricercatori della Princeton University sono della stessa idea, confermando le ricerche fatte dai colleghi della British Columbia. Ritengono infatti che la produttività della pesca oceanica subirà dei mutamenti importanti (studio pubblicato dalla rivista Global Change Biology). Un ulteriore studio condotto dal ricercatore William Cheung dell’Università di East Anglia in Gran Bretagna indica che le proiezioni riguardanti l’evoluzione climatica potranno portare ad un aumento potenziale dal 30 al 70% della pesca nelle regioni ad alta latitudine e una diminuzione fino al 40% ai tropici a discapito delle popolazioni locali in quanto per loro la pesca è fonte primaria di sostentamento. Il cambio climatico oltre ad impoverire il mare, secondo altre ricerche effettuate parla anche di un calo della produttività del terreno. Il gruppo di ricerca capitanato dal professor Daniel Pauly prevede che le regioni con una potenzialità di pesca di segno positivo nel 2055 saranno: Norvegia; Groenlandia, Alaska e la costa orientale della Russia. Le regioni invece con un sensibile segno negativo saranno: Indonesia, Stati Uniti (esclusi Alaska e Hawaii), Cile e Cina. Pur sempre con delle riserve ( molti fattori influenzano l’ecosistema) si parla di un aumento del pescato nelle regioni fredde, mentre le acque più calde potrebbero attirare nuove specie ittiche. La ricerca ha analizzato 1.066 specie che rappresentano circa il 70% del pescato nel mondo.

Fonte:(Scienzedaily)

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