sabato 10 luglio 2010

Acqua all'arsenico

Secondo la stima effettuata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), circa 60 milioni di abitanti del Bangladesh sono esposti a livelli pericolosi di arsenico nell'acqua potabile. L’acqua più inquinata è quella superficiale e, senza dubbio, la più utilizzabile dai cittadini. In Bangladesh, sempre di più, vengono creati dei pozzi profondi per attingere l’acqua, in quanto le acque sotterraneo contengono una quantità notevolmente inferiore di arsenico. L’OMS considera il problema arsenico come “il più grande avvelenamento di massa nella storia di una popolazione”.

Diversamente dalla maggior parte dei paesi della regione, India e Bangladesh hanno falde acquifere molto profonde che in genere hanno bassi livelli di arsenico. Nel Bangladesh, uno dei paesi più poveri e più densamente popolati al mondo, la preoccupazione di avere anche le coltivazioni di riso contaminate dall’ arsenico, ha costretto gli agricoltori a cercare fonti più sicure d’acqua. Anche se le acque più profonde sono migliori , sempre secondo l’attendibile OMS si parla che migliaia di persone dal Pakistan al Vietnam muoiono di cancro ogni anno per colpa dell’esposizione all'arsenico a lungo termine. Le acque contenenti arsenico provocano inoltre anche malattie cardiovascolari e ostacolano lo sviluppo mentale dei bambini.

Molti bangladesi sono giustamente preoccupati per l'accumulo di arsenico nelle risaie, anche se la quantità che effettivamente finisce all'interno di un chicco di riso è piccola in confronto a quella nell’ acqua potabile. Ogni giorno, oltre 100 milioni di persone sono esposte a arsenico contaminati da acqua potabile in Bangladesh, Cambogia, Cina, India, Myanmar, Nepal, Pakistan e Vietnam.

In Cambogia le persone, per ovviare al grave problema, hanno incominciato ad utilizzare dei filtri per rimuovere l'arsenico delle falde acquifere superficiali. La filtrazione si è rivelata efficiente, ma sfruttabile per un breve periodo, in quanto sono necessarie costanti manutenzioni con sostituzione dei filtri e di riflesso operazione antieconomica per poter essere utilizzata in una zona povera del mondo.

Ma l’arsenico da dove arriva?

Negli anni ‘90 degli studiosi hanno capito che la fonte della contaminazione da arsenico era la catena montuosa dell'Himalaya, dove si trovano delle rocce cariche di arsenico e i sedimenti che arrivano a valle, vengono trasportati da quattro sistemi fluviali principali:Gange-Brahmaputra, il Mekong, Irrawaddy e Rosso. Questo arsenico, presente in natura, è innocuo fino a raggiungere i bacini idrografici. Lì i batteri in superficie e quelli che vengono rilasciati dal sottosuolo, generano una forma di tossicità che agisce in maniera lenta, ma inesorabile nelle falde poco profonde. Il processo si è sviluppato per millenni, secondo una scoperta fatta dal prof. Fendorf e colleghi in Cambogia nel 2008.

Fonte: (ScienceDaily)