mercoledì 28 aprile 2010

Navi a vela



Alla fine di marzo 2010 l’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO), in un documento ha chiesto ai comandanti delle navi di utilizzare una velocità di crociera ridotta rispetto a quella abitualmente sfruttata. Gli ambientalisti, con l’attuazione di questa richiesta , prospettano una logica diminuzione di consumo del carburante ma anche una riduzione di emissioni del 30%.
In un'altra seduta il Comitato per la Protezione dell’Ambiente Marino, Friends of the Earth e il WWF, hanno chiesto all’IMO un maggiore controllo sull’inquinamento dei lubrificanti delle navi di tutto il mondo. Sembra che addirittura 244.000 tonnellate di oli lubrificanti a base tossica, vengano rilasciati in mare ogni anno.

Nello stesso momento bisogna evidenziare l’impegno e gli sforzi che certe società hanno fatto e ancora stanno effettuando per ridurre i consumi e le emissioni: parlo dello sviluppo effettuato sulle “navi a vela”. Le più impegnate sono la Enercon di Aurich e la Beluga Shipping di Brema, tutte e due tedesche.
Il trasporto marittimo a livello globale è responsabile attualmente del 4% del rilascio di anidride carbonica. Bruciando nafta, le navi inquinano più degli aerei che vanno a cherosene, mentre con i motori a regime ridotto rilasciano meno gas serra. E i risparmi saranno tangibili. Come ben sappiamo il trasporto navale è un problema dal punto di vista dell’impatto ambientale, dato che la nave è uno dei mezzi più inquinanti. Inoltre, anche il prezzo sempre più alto del petrolio ha dato il via alla ricerca di imbarcazioni sempre più “eco-compatibili”.

Le “navi a vela” utilizzano un kite che altro non è che un’appendice dal disegno a metà fra una vela e un paracadute, trattenuta a prua da lunghi cavi e capace di catturare anche i venti che viaggiano a una quota superiore al livello del mare.
Il kite in navigazione viene controllato da un computer, si apre fra i 100 e i 300 metri sopra la nave e può essere usato con venti fra sette e quaranta nodi, cioè fra 12 e 74 kmh.




La Beluga Shipping di Brema, in Germania settentrionale ha costruito il “Beluga Skysails”, il primo mercantile trainato da un aquilone grande quanto un campo da tennis. Infatti il mercantile portacontainer è lungo 132 metri e con una vela aerea di 160 mq. Il giorno ventidue gennaio 2009 la Beluga Skysails, una nave cargo commerciale, è salpata dal porto di Amburgo in Germania, per poi raggiungere il porto di Guanta, in Venezuela, ed è in seguito approdata (precisamente il tredici marzo 2009) nel porto norvegese di Mo-I-Rana, dopo aver viaggiato per un totale di 11,952 miglia nautiche.


Fonte: (Yeslife)

domenica 18 aprile 2010

Dal Qatar programmi ambientali per creare “deserti verdi”

L’Emirato del Qatar ha messo in atto un progetto ambientale di notevole portata. L’investimento dovrebbe creare zone verdi e agricole e aree da utilizzare per pascoli per provvedere al sostentamento degli allevamenti di capre e pecore. L’accordo è stato stipulato a Damasco con il Centro per gli Studi delle zone aride e i terreni secchi (ACSAD). Il Qatar non è estraneo al coinvolgimento in progetti che si occupano di problemi ambientali locali e mondiali.

In effetti la televisione del Qatar con il suo programma tematico che si interessa di scienza analizza problemi per migliorare l’ambiente come ad esempio un dispositivo per abbassare la temperatura interna in una macchina parcheggiata nel periodo estivo, così come modi per produrre energia elettrica dalle onde dell'oceano. Il Qatar ha in programma un progetto di costruzione di carbonio neutro chiamato Energy City Qatar. Ma il progetto di rendere un po’ verde il deserto migliorerà indubbiamente il modo di vivere in quelle zone del mondo dove spesso le temperature estive diurne possono salire a ben 45 gradi centigradi.

La collaborazione dell’ACSAD senz’altro gioverà al Governo del Qatar con una fattiva collaborazione atta a risolvere problemi di non poca rilevanza come il raffreddamento del territorio.

E’ ben noto che l'introduzione di piante e alberi possono ridurre la temperatura di giorno anche di parecchi gradi.

ACSAD non è solamente una Organizzazione che monitora e combatte i problemi della desertificazione, è anche un sussidio didattico per i popoli che vivono nelle regioni aride del Medio Oriente, dal momento che organizza programmi di formazione per i lavoratori sia nel campo dell'agricoltura che di tecnici che lavoreranno con popolazioni indigene non solo nel mondo arabo. Fornisce inoltre consulenza e assistenza tecnica a paesi come il Qatar, e aiuta anche a incentivare il ruolo della donna rurale nello sviluppo agricolo delle loro comunità.


Fonte: ( Green Prophet )

martedì 6 aprile 2010

Un "mostro" sottomarino



Questa notizia forse è più pubblicizzata all’estero che in Italia dove, invece, dovrebbe avere un maggiore risalto. Difatti traggo notizie e scrivo questo post dopo aver letto “Nature”, che parla del Marsili. Il Marsili è un vulcano sommerso, poco conosciuto e per la solita storia di mancanza di fondi, poco monitorato.

Il Marsili è il più grande vulcano europeo e la sua struttura misura 70 chilometri di lunghezza e 30 chilometri di larghezza. E’ situato a 150 chilometri a sud delle coste della Campania e sappiamo che presenta una discreta attività. Il famoso sismologo italiano Enzo Boschi, Presidente dell’INGV (Istituto di Geofisica e Vulcanologia), ha annunciato che gli ultimi sondaggi effettuati, parlano di una camera magmatica di dimensioni consistenti, 4 chilometri per 2 chilometri

L'INGV ha integralmente costruito in casa un nuovo sismometro a banda larga adatto a lavorare sul fondo marino, a cui è stato collegato anche un idrofono. A luglio 2009 lo strumento è stato testato sul fondo del Mar Tirreno, a oltre 3000 metri di profondità, e poi è stato posto in cima al Marsili, a quota -790 m. Come nel 2006 il vulcano ha dato segni di vitalità notevoli che purtroppo per la loro debolezza non sono rilevabili dalle troppo distanti stazioni a terra.

Quello che preoccupa di più invece sono le pareti del vulcano stesso che si presentano fragili e soggette a movimenti franosi.
Una caduta di queste pareti porterebbe ad un versamento enorme di materiale magmatico nel mare stesso, con una grande possibilità di generare uno tsunami, che colpirebbe le coste della Campania, Calabria e Sicilia. Difatti oggi il Marsili è diventato un sorvegliato speciale per il suo stato di instabilità.

Fonte: (Nature)

domenica 4 aprile 2010

Tempeste di sabbia in Nigeria


In questo momento la Nigeria dovrebbe trovarsi all’inizio della stagione delle piogge, invece il clima è improvvisamente ritornato indietro di più di due mesi con grandi foschie e tempeste di sabbia tipiche del periodo dell’Harmattan .
L´Harmattan è un vento secco e polveroso che soffia da nordest, dal Sahara al Golfo di Guinea, tra novembre e marzo: è considerato un disastro naturale. Passando sul deserto, raccoglie fini particelle di polvere (tra gli 0,5 e i 10 micrometri). Quando soffia forte, può spingere polvere e sabbia addirittura fino al Sud America. In alcuni paesi dell'Africa Occidentale, il grande quantitativo di polveri nell'aria può limitare severamente la visibilità e oscurare il sole per diversi giorni, risultando paragonabile alla nebbia fitta. Nel Niger la gente attribuisce all'Harmattan la capacità di rendere uomini e animali sempre più irritabili, ma oltre a questa brutta reputazione, può talvolta risultare fresco, portando sollievo dal calore opprimente.
La nebbia e la polvere che caratterizzano l'Harmattan essendo insolite in questo periodo dell'anno, destano delle logiche preoccupazioni. Se si osserva attentamente, si scopre che l’Harmattan che sarebbe dovuto farsi sentire in gennaio e febbraio non è arrivato.

Gli esperti, pur ammettendo di trovarsi di fronte ad una manifestazione che rappresenta un cambiamento climatico, affermano che secondo loro non vi è alcuna necessità di preoccuparsi.
E' uno dei segni del cambiamento climatico, dichiara Olukayode Oyesiku, professore di Geografia urbana e Pianificazione territoriale presso l'Università di Tai Solarin University nel sud-ovest della Nigeria.
Da parte sua, un esperto di ambiente, il dottor Adeleke Adedoyin, ha detto che si sta raccogliendo il frutto di uno sfruttamento eccessivo delle risorse naturali e dell'emissione di sostanze chimiche in atmosfera.
Un gruppo di medici ha avvertito che il tempo potrebbe innescare malattie trasmissibili, in particolare, il morbillo e l'influenza stagionale.
Quest’anno non c’è tregua per le persone affette da problemi di asma in quanto il clima è costantemente polveroso, e non aiuta di sicuro, commenta il Presidente della Sanità Pubblica di Lagos. I servizi sanitari hanno avvertito la popolazione di coprirsi le facce con panni bagnati e rimanere possibilmente in casa, ma molti hanno dovuto prendere altre vie per guadagnare da vivere via dal proprio paese in cui la maggior parte della gente vive con poco più di $1 al giorno.

Durante la settimana, molti voli, in particolare nella parte settentrionale del paese, hanno subito ritardi a causa del tempo, causando disagi per i viaggiatori e le autorità aeronautiche nigeriane hanno messo in guardia i piloti contro le intemperie, costringendo molte compagnie aeree a cancellare moltissimi voli nel paese. Inoltre, la Commissione federale per la sicurezza stradale ha messo in allerta gli automobilisti di evitare di viaggiare nelle prime ore e la sera tardi, quando la nebbia e la polvere sono più pronunciate.


Fonte: (Africa news)