domenica 31 ottobre 2010

Cucinare senza morire


Sembra impossibile per noi che viviamo in un mondo occidentale, industrializzato e benestante, ci siano ancora dei dati che confermano che circa 1.9 milioni di decessi annuali siano dovuti al malfunzionamento di stufe a legna usate prevalentemente per cucinare (dati Organizzazione Mondiale della Sanità).

Nei paesi meno sviluppati, la maggior parte delle persone cucinano con stufe che utilizzano il legno, petrolio o sterco per combustibile. Tutto questo rappresenta una grande fonte di inquinamento per la casa e l'ambiente. Le stufe mal funzionanti emettono ad esempio: biossido di carbonio, nero di carbonio e metano, tutte sostanze che contribuiscono al cambiamento climatico e provocano malattie come: la polmonite infantile precoce, enfisema, cancro polmonare, bronchite, malattie cardiovascolari e il basso peso alla nascita. L'Organizzazione Mondiale della Sanità stima che i fumi derivanti dalle cookstoves obsolete sono il quarto fattore di rischio per la salute globale dei paesi in via di sviluppo.

Per risolvere in gran parte il problema, si dovrebbero sostituire le vecchie e mal funzionanti stufe. Per questa causa, il Governo degli Stati Uniti ha offerto un contributo di 50 milioni di dollari, mentre in India il Governo nel 2009 ha stanziato dei fondi per consegnare stufe di ultima generazione a circa 160 milioni di famiglie. Nel 2010 l'iniziativa è stata sostenuta anche dalla “X Prize Foundation” e dall' “Indian Institute of Technology” di Delhi per creare a livello mondiale una forte azione di promozione. Le nuove cookstoves rispetto a quelle oramai antiquate, riducono le emissioni di ben 80%, utilizzando il 60% in meno di carburante e riducendo il tempo di cottura del 50.

Da non sottovalutare che l’efficienza delle stufe porta a ridurre un lavoro enorme fatto prevalentemente da donne e bambini nella raccolta della legna da ardere con grandi rischi per l’incolumità nelle varie aree di conflitto.





Fonte: (Sierra Club India)


giovedì 14 ottobre 2010

Blog Action Day 2010 Water


Il 4 novembre 2009, ho inaugurato questo blog con il Blog Action 2009 che si interessava del cambiamento climatico. Quest’anno mi fa piacere aderire nuovamente come blogger per una nuova iniziativa. Il Blog Action Day è un evento a livello globale in cui tutti i blogger del pianeta trattano un argomento a carattere sociale. Nel 2008 il tema era la povertà, nel 2009 i cambiamenti climatici e quest’anno il 15 ottobre 2010, si parlerà di un bene preziosissimo per tutti : l’acqua.

Questa estate, le Nazioni Unite hanno dichiarato l'accesso all'acqua potabile e ai servizi igienici un diritto umano, nonostante l'obiezione da parte degli Stati Uniti. Oggi quasi un miliardo di persone non ha accesso di base ad acqua potabile sicura.

Ogni settimana quasi 38.000 bambini sotto i 5 anni muoiono a causa dell'acqua non potabile e la mancanza di condizioni di vita adeguate.

Non solo l'inquinamento è dannoso per l'ambiente, ma è anche costoso! Morti e malattie causate dalle acque costiere inquinate costa all'economia globale $ 12.8 miliardi.

Oggi il 40% dei fiumi e il 46% dei laghi d'America sono troppo inquinati per la pesca, il nuoto, o la vita acquatica. Questo non è sorprendente considerando il fatto che 1,2 miliardi di litri di liquami non trattati, l'acqua piovana, e rifiuti industriali vengono scaricati nelle acque degli Stati Uniti ogni anno.

Per esempio sono necessari 75 litri di acqua per fare un bicchiere di birra e servono 23 litri di acqua per produrre un solo hamburger. I 23 litri coprono l’intero processo: dal nutrire la mucca sino alla cottura della carne. E solo per un singolo pasto.

Gli analisti politici attribuiscono, almeno in parte, al conflitto in Darfur la mancanza di accesso all'acqua. Infatti, un rapporto commissionato dal Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite ha rilevato che nel 21 ° secolo, la scarsità d'acqua diventerà una delle principali cause di conflitto in Africa.

Anche se le persone negli Stati Uniti hanno accesso ad acqua pulita dai loro rubinetti, bevono una media di 200 bottiglie di acqua per persona ogni anno. Oltre 17 milioni di barili di petrolio sono necessari per la fabbricazione di quelle bottiglie d'acqua, l'86 per cento delle quali non saranno mai riciclate.

La carenza d'acqua in Africa ha portato ad una concorrenza sfrenata non solo tra gli agricoltori, ma anche con gli animali, tra cui gli elefanti. Gli elefanti alla ricerca d'acqua si avvicinano alle fattorie, distruggendo spesso le colture, danneggiando serbatoi, pompe a mano e pozzi, portando a loro volta i contadini a ricorrere alla violenza, al fine di proteggere le loro coltivazioni e fonti d'acqua.

Inoltre ricordati che la T-shirt di cotone che stai indossando ha utilizzato 400 galloni di acqua per essere prodotta.

Fonte: (BlogActionDay)

martedì 12 ottobre 2010

Fiumi malati nel mondo

Circa cinque miliardi di persone vivono vicino a corsi d’acqua contaminati; tra questi si possono annoverare addirittura tre miliardi e mezzo nella situazione di grave approvvigionamento di acqua pulita. Moltissimi sono i fiumi nei diversi continenti seriamente compromessi da inquinamento di vario genere, ad eccezione, ancora per il momento, del continente africano e i corsi d’acqua delle regioni artiche e siberiane.

Oltre ai dati che sono pervenuti dal rapporto mondiale sullo stato dei fiumi e pubblicato sulla rivista “Nature”, sono state stilate, da vari studiosi, delle classifiche sui fiumi più inquinati al mondo. Evidenzio una di queste graduatorie che incomincia con:

Citarum river, Indonesia. Il fiume Citarum si trova a West Java, in Indonesia. Purtroppo il fiume è coperto completamente da immondizie anche se resta l’unica fonte di approvvigionamento d’acqua per l’agricoltura che per uso personale. Nel dicembre 2008 la Banca Asiatica per lo Sviluppo ha approvato un prestito di 500 milioni dollari per pulirlo, ma sicuramente ci vorranno anni per recuperare la tragica situazione.

Yamuna river, India. Il fiume Yamuna, affluente del Gange, è uno dei fiumi più inquinati del mondo, in quanto oggetto di sversamento del 58% dei rifiuti dalla capitale indiana Nuova Delhi.

Buriganga river, Bangladesh. Il Buriganga è il principale fiume che scorre accanto alla città di Dhaka, capitale del Bangladesh. Il fiume è praticamente morto da un punto di vista biologico, sott’acqua sono depositati tonnellate di rifiuti umani.

Lanzhou, Cina. Il Fiume Giallo è il secondo fiume più lungo della Cina ed è la rete idrica per milioni di persone nel nord del Paese. Ma il fiume è fortemente inquinato a causa della contaminazione industriale, dovuta agli scarichi di petrolio.

Marilao river, Filippine. Involucri di plastica, ciabatte di gomma, tronchi di banana e spesso carcasse di animali, sono solo alcune delle cose che si possono veder galleggiare nel fiume Marilao. Le acque contengono sostanze chimiche tossiche come il cromo, il cadmio, il rame e l’arsenico, che rendono l’acqua molto pericolosa. Nonostante le campagne da parte del governo locale di ingiungere ammende, le famiglie continuano a gettare i loro rifiuti nel fiume e le fabbriche a liberare i propri reflui, contaminando costantemente le acque.

Gange, India. Anche il Gange, il fiume sacro per gli Indù, è inquinato. Si stima che circa 2 milioni di persone ogni giorno facciano il rituale bagno nel fiume, pur essendo a rischio a causa di rifiuti chimici, acque reflue e cadaveri galleggianti!

Songhua river, Cina. Il Songhua è un fiume nel nord-est della Cina, il più grande affluente del fiume Heilong. Nel novembre 2005, è stato contaminato anche dal benzene.

Mississipi river, Stati Uniti d’America. Il fiume Mississippi è una grande risorsa economica e naturale nel cuore degli Stati Uniti; drena circa il 40% degli stati continentali, compresi i suoi terreni agricoli e trasporta 1,5 milioni di tonnellate di inquinamento d’azoto nel Golfo del Messico ogni anno.

Fiume Sarno, Italia. Il fiume più inquinato d’Europa è il Sarno, un fiume che attraversa Pompei, a sud della città di Napoli.. La situazione è aggravata dai grandi scarichi di rifiuti non trattati, sia agricoli che industriali, riversati nel fiume.

King river, Australia. E’ probabilmente il fiume più inquinato d’Australia, e soffre di gravi disturbi relativi alle operazioni di estrazione. Anche in Australia, dunque, l’uomo è intervenuto per distruggere la natura.


Fonte: (Viaggi.tuttogratis)

venerdì 8 ottobre 2010

10.10.10


Unitevi a noi il 10.10.10 per un evento senza precedenti.

Il 10 ottobre 2010 (10.10.10), in tutto il pianeta, documentaristi, studenti e cittadini ispirati registreranno un'esperienza umana della durata di 24 ore per contribuire con la loro voce a un grande evento partecipativo mediatico della storia.

Fondata nel 2008, ONE DAY ON EARTH , sta continuando la propria attività anche con una comunità online, che condivide archivi e film. Verrà creata una vetrina di straordinarie situazioni, come i conflitti, le tragedie e i trionfi che si verificano in un giorno. Vi invitiamo ad unirti alla nostra comunità internazionale di migliaia di registi, centinaia di scuole e decine di organizzazioni non profit, e contribuire a quest'unico mosaico globale. Attraverso il Day One su piattaforma terrestre, stabiliremo una comunità che non solo guarda, ma partecipa.


Fonte: (One day on earth)