sabato 13 febbraio 2010

Rischia l'estinzione il Diavolo della Tasmania

Il diavolo della Tasmania (Sarcophilus harrisii Boitard, 1841) è un marsupiale carnivoro e lo si riconosce per le sue potenti grida udibili anche a grandi distanze, il colore nero intenso della sua pelliccia e la sua natura aggressiva portarono i primi coloni europei a chiamarlo “Diavolo”.

Negli anni '50 la Warner Bros.TM ne sviluppò un simpatico cartone animato dal nome Taz che impersonava un diavolo di Tasmania. Era caratterizzato da un’incredibile velocità, voracità, ferocia e stupidità.


In Australia nei secoli scorsi è stato vittima di una spietata caccia da parte dell’uomo perché considerato pericoloso per il bestiame tanto, che già nel 1941, fu dichiarato specie protetta.

Sebbene non sia molto grande (con un peso massimo attorno ai 12 chili e una lunghezza di 80 centimetri) ha un aspetto che lo rende, da adulto, molto temibile.

Ha una forza masticatoria notevolissima (nove volte più forte di quella di un cane e paragonabile a quella di uno squalo o di un coccodrillo) che gli permette di divorare la preda completamente, ossa e pelliccia comprese. L’unica cosa che non mangia sono gli aculei dell’echidna.

Oggi vive esclusivamente in Tasmania mentre prima abitava anche in altre zone dell’Australia (da quattro secoli estinto). Lo scorso anno è stato inserito tra le specie a rischio a causa di una forma di tumore trasmissibile che sta decimando la popolazione.

Nel 1995, infatti gli scienziati scoprirono la diffusione di tumori facciali in questa specie di animali.

Ricerche rivelarono che tale forma neoplastica si trasmette da un individuo all’altro attraverso la lotta, il morso e altri contatti fisici.

Il tumore facciale si manifesta con formazioni neoplastiche nella zona della bocca che impediscono al marsupiale di nutrirsi portandolo alla morte per inedia.

Il Governo tasmaniano ha iniziato da tempo a monitorare la diffusione dell’infezione: infatti, attraverso la cattura degli esemplari infetti si cerca di eliminare il contagio degli orsetti ancora sani.


La riduzione degli esemplari dei “Diavoli“ preoccupa anche perché la volpe rossa, introdotta illegalmente, si sta insediando sempre di più nel territorio, causando l’ulteriore riduzione delle risorse alimentari per questo orsetto.

Una scoperta inattesa, durante gli studi ordinati dal Governo tasmaniano, è l'individuazione di alcuni degli agenti carcinogeni (potenti elementi chimici utilizzati generalmente per prevenire gli incendi) presenti negli individui infetti. Si tratta in particolare di componenti tossici come PBDE (polibrominato difenili eteri): l'esabromobifenile (BB153) ed il decabromodifenile (BDE209), l'impiego principale è quello di ridurre l'incendiabilità di oggetti quali computer, elettrodomestici e tappeti. Inoltre sono utilizzati per produrre particolari schiume usate ad esempio per i mobili.

Secondo l’International Persistent Organic Pollutants Elimination Network (IPEN), che ne ha proposto la messa la bando ai sensi della Convenzione di Stoccolma, la scoperta non è senza effetti anche riguardo alla salute umana, considerato che il rintraccio di questi elementi in zone non industrializzate dimostra la precedente sottovalutazione della loro insidiosità; in particolare, le industrie produttrici del BDE209 avevano espressamente escluso la bioaccumulazione del composto, che si era pertanto imposto sui prodotti concorrenti proprio per questa caratteristica.

1 commento:

  1. Purtroppo è da un po' che sapevo di questa notizia, diciamo che se l'estinzione è naturale bisogna chiedersi se e quanto l uomo debba intervenire. Invece la questione è grave se l'estinzione è causata dall'uomo stesso e dai suoi comportamenti che creano disagi all ecosistema

    ecodellaterra.blogspot.com

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