sabato 20 febbraio 2010

Energia geotermica ai Caraibi

Nella minuscola Federazione di Saint Kitts e Nevis, situata nel Mar dei Caraibi, recentemente sono stati scoperti alcuni grandi serbatoi geotermici che permetteranno di produrre circa 50 megawatt (MW) di energia pulita. Solamente con soli 10 MW Saint Kitts e Nevis è destinata a diventare una delle nazioni carbon neutral nel mondo.
L’intenzione della piccola nazione è di esportare l'eccesso di energia geotermica che questa produce e, unitamente alla costruzione di un nuovo resort sulla spiaggia di 2.500 acri a Saint Kitts, hanno portato a questa Federazione, con una popolazione di 40.000 anime, una fonte di speranza per un futuro migliore e un aumento della qualità della vita. Lo sforzo di sviluppare impianti di energia geotermica è stato rapido ed efficace dato che il primo serbatoio a Nevis fu "scoperto" solo nel giugno del 2007. L’utilizzo della parola "scoperta" è un termine improprio, poiché si è sempre saputo che le isole vulcaniche hanno un potenziale geotermico.
Basti ricordare che il primo hotel ("Bath Hotel") nei Caraibi è stato costruito proprio nella capitale della Federazione di Saint Kitts e Nevis, Charlestown, nel 1778 ed era ed è ancora oggi una rinomata spa.
L’esplorazione formale per le risorse geotermiche ha preso inizio nel 2007 dopo aver ottenuto la concessione governativa da parte delle “Indie Occidentali Power Company” ed il diritto di realizzare e sviluppare impianti.


Il primo impianto, conosciuto come Spring Hill, è stata sviluppata all'inizio di quest'anno. La produzione iniziale sarà di 10 MW di energia elettrica utilizzando due turbine. L'impianto può essere aggiornato rapidamente per poter arrivare alla potenza di circa 50 MW. Questa capacità è solo una parte del potenziale geotermico sfruttabile in quanto, gli esperti, affermano che si potrebbero superare tranquillamente i 200 MW. L’impianto di 10 MW di potenza geotermica rappresenterà la prima centrale geotermica nel Mar dei Caraibi orientale e porrà Nevis ai primi posti come isola verde nel mondo: fornirà energia pulita, affidabile e a basso costo.
L’energia in eccesso prodotta a Nevis sarà trasportata a Saint Kitts e in altre nazioni dei Caraibi utilizzando cavi posti sul fondale oceanico. La Comunità dei Caraibi (CARICOM) ha recentemente fornito una sovvenzione di $ 38.000 come contributo per l'assistenza tecnica del progetto geotermico, con l'obiettivo di aiutare a sviluppare le risorse energetiche alternative per mitigare gli effetti del cambiamento climatico. L’iniziativa è stata seguita anche con favore dalla Banca Mondiale che ha mostrato interesse per l'importanza del progetto in quella regione.
Mentre le nazioni insulari come Saint Kitts e Nevis tendono a produrre meno emissioni, le nazioni continentali stanno già sperimentando gli effetti sproporzionati dal fenomeno meteorologico, come gli uragani ritenuti in aumento come forza a causa del cambiamento climatico globale.
Intelligentemente, Saint Kitts e Nevis si presentano in prima posizione per educare i propri cittadini riguardo l'energia geotermica, presupposto per trasformare la propria nazione, con nuovi posti di lavoro e energia pulita. Diversi opuscoli sono stati recentemente distribuiti dal Governo con alcune informazioni di base su come funziona l'energia geotermica e come possa diventare importante per tutti. Un programma verrà consegnato agli studenti affinché possano imparare, in base alle esperienze fatte dall’Islanda, come una centrale geotermica si sviluppa.
L’Islanda riceve attualmente circa il 25% della sua energia elettrica dalla geotermia ed è uno dei leader tra i 24 paesi che attualmente la producono questo tipo di energia alternativa.
Oltre a Saint Kitts e Nevis, molte altre nazioni stanno cercando di espandere la propria produzione di energia geotermica a causa del suo all-around valore come risorsa energetica. Oltre a produrre poco in termini di emissioni di carbonio, la scelta geotermica è rinnovabile, e può essere prodotta 24 ore al giorno, indipendentemente da quale sia il tempo.

Fonte:(Celsias)

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