giovedì 14 gennaio 2010

Volatili in tilt

Un problema poco noto ai più sugli effetti dei cambiamenti climatici è rappresentato da un condizionamento nei ritmi e nelle abitudini di una moltitudine di volatili. Questo è uno degli argomenti trattati in un Convegno “Cambiamenti climatici e disturbi di origine umana” svoltosi in Italia in ottobre 2009, con il patrocinio di WWF Italia, LIPU-BirdLife, ISPRA, Agenzia Regionale Parchi della Regione Lazio e Parco Nazionale del Circeo. Si è parlato di 2.455 specie a rischio sopravvivenza sulle 9.787 conosciute.

Oltre al fenomeno del cambiamento climatico bisogna tener conto della distruzione degli habitat e del bracconaggio. Un aumento della temperatura di 2 °C, come paventato dalla maggioranza degli studiosi, potrebbe portare entro il 2050 ad una estinzione delle specie fino al 38% solamente nel vecchio continente. Gli studi fatti a riguardo spiegano come i cambiamenti possono influire in maniera evidente e disorientare gli uccelli. Ad esempio si è visto che il Gallo Cedrone (Tetrao urogallus, Linnaeus 1758) depone le uova in anticipo e sbaglia il periodo della migrazione, anticipandola o posticipandola, inoltre spesso cambia zone spostandosi verso il nord o verso l’alto per sfuggire al caldo e alla siccità.

Un’altra specie molto diffusa in Italia è la Balia nera olandese (Ficedula hypoleuca, Pallas 1764), piccolo uccellino la cui presenza è diminuita del 90% dal 1987 al 2003 a causa di un arrivo posticipato rispetto alla disponibilità di cibo (larve di cui si nutrono). Altre varietà a rischio in Italia sono; la Pernice Bianca che vive nelle Alpi ma anche l'Usignolo e il Picchio Nero.

Cambiando zone e aree, gli uccelli trovano nuove condizioni ecologiche, nuovi predatori e a volte, come le Aquile imperiali spagnole, escono dai confini delle aree protette diventando facile preda dei bracconieri. Il cambiamento climatico favorisce il diffondersi di malattie letali come la malaria oltre a ridurre la disponibilità di cibo, mentre eventi climatici estremi come alluvioni e siccità possono causare un’irrimediabile perdita di habitat e decimare intere popolazioni di volatili. Per le specie per cui migrare è difficile se non addirittura impossibile non ci sono alternative: i galli cedroni inglesi potrebbero estinguersi nel 2050 per la scomparsa di habitat dovuta al cambiamento climatico.

Fonte: (100Ambiente)

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