sabato 19 dicembre 2009

L'enorme sviluppo cinese dato dallo sfruttamento del carbone

Non solo la Cina utilizza il carbone come elemento principale di sviluppo industriale ma il 75% della energia elettrica prodotta nel mondo utilizza la nera roccia per far funzionare caldaie a livello industriale che casalingo. Comunque il grande utilizzo di carbone in Cina rappresenta un grande aiuto ma anche un serio problema. Il prezzo che i cinesi devono pagare è enorme in termini di inquinamento ambientale e di morti nelle miniere (le statistiche parlano di un numero di circa 4000 all’anno) e di problemi di salute.

L’inquinamento atmosferico è tangibile in moltissime zone della Cina. Molte sono le città come Zhengzhou nella provincia di Henan dove, se non verranno effettuati dei cambiamenti radicali a livello di emissioni, i cittadini continueranno a non vedere neanche un giorno all’anno il cielo azzurro. Anche a Pechino dove comunque esiste il divieto di combustione del carbone, il problema dell’atmosfera molto spessa esiste in quanto qua ci pensa l’inquinamento delle automobili e le fabbriche. Questo enorme inquinamento che rappresenta circa il 15% dell’inquinamento atmosferico globale rappresenta anche un costo di 100 miliardi di dollari per curare i cittadini affetti da malattie respiratorie.

La Cina comunque è sempre stata una grande utilizzatrice di carbone; si trovano degli scritti di Marco Polo che narrano dell’ utilizzo di questa pietra nera in certe zone della Cina per scaldarsi. Attualmente la Cina estrae 2.5 miliardi di tonnellate di carbone l’anno che viene utilizzato dalle 541 centrali termoelettriche che producono 554.420 megawatt. La fame di energia della Cina non ha mai fine nonostante si apra una centrale elettrica alla settimana per poter far fronte al fabbisogno del miliardo abbondante di cinesi. Il grande paese orientale comunque cerca con dei progetti, che non si sa se porteranno a dei risultati soddisfacenti, di ridurre il 10% entro cinque anni eliminando i piccoli impianti a carbone più obsoleti per sostituirli con nuovi di maggiore grandezza ma logicamente più efficienti.

Il governo di Pechino inoltre ha lanciato un progetto pilota per affrontare il problema di catturare e immagazzinare il biossido di carbonio prodotto utilizzando il carbone come combustibile per la generazione di elettricità nelle proprie centrali elettriche. Il progetto partirà dalla città di Tianjin dove si costruirà un impianto a gassificazione integrata a ciclo combinato (IGCC) .L’iniziativa tende a recuperare tutti i gas inquinanti prima che il carbone sia utilizzato. L’impianto IGCC sarà in grado di produrre 250 megawatt di energia elettrica. Questa strategia si pensa potrà ridurre di molto le piogge acide dovute alle emissioni di biossido di zolfo addirittura del 90%, oltre alla riduzione del 75% della creazione di smog dovuta agli ossidi di azoto e per ultimo la cattura dell’80% delle emissioni di CO2 normalmente prodotti dalla combustione, puntando a stoccarla nei campi petroliferi esauriti entro il 2015. La società costituita per questo scopo è la GreenGen passata al primo posto al mondo come specializzata nella tecnologia del carbone pulito.

Fonte: (GenitronSviluppo)

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