Non solo
L’inquinamento atmosferico è tangibile in moltissime zone della Cina. Molte sono le città come Zhengzhou nella provincia di Henan dove, se non verranno effettuati dei cambiamenti radicali a livello di emissioni, i cittadini continueranno a non vedere neanche un giorno all’anno il cielo azzurro. Anche a Pechino dove comunque esiste il divieto di combustione del carbone, il problema dell’atmosfera molto spessa esiste in quanto qua ci pensa l’inquinamento delle automobili e le fabbriche. Questo enorme inquinamento che rappresenta circa il 15% dell’inquinamento atmosferico globale rappresenta anche un costo di 100 miliardi di dollari per curare i cittadini affetti da malattie respiratorie.
Il governo di Pechino inoltre ha lanciato un progetto pilota per affrontare il problema di catturare e immagazzinare il biossido di carbonio prodotto utilizzando il carbone come combustibile per la generazione di elettricità nelle proprie centrali elettriche. Il progetto partirà dalla città di Tianjin dove si costruirà un impianto a gassificazione integrata a ciclo combinato (IGCC) .L’iniziativa tende a recuperare tutti i gas inquinanti prima che il carbone sia utilizzato. L’impianto IGCC sarà in grado di produrre 250 megawatt di energia elettrica. Questa strategia si pensa potrà ridurre di molto le piogge acide dovute alle emissioni di biossido di zolfo addirittura del 90%, oltre alla riduzione del 75% della creazione di smog dovuta agli ossidi di azoto e per ultimo la cattura dell’80% delle emissioni di CO2 normalmente prodotti dalla combustione, puntando a stoccarla nei campi petroliferi esauriti entro il 2015. La società costituita per questo scopo è
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