sabato 28 agosto 2010

Nazioni Unite contro la desertificazione

Il 16 agosto 2010 è stata aperta dall’ONU la campagna decennale contro la progressiva desertificazione , che interessa ormai un quarto della superficie terrestre. Il fenomeno è causato dai costanti cambiamenti climatici in accoppiata ad una cattiva gestione delle risorse naturali.

La definizione di desertificazione attualmente accettata dalla comunità internazionale è quella proposta dalla UNCCD (United Nations Convention of Combat Desertification) che definisce la desertificazione come: «degrado delle terre nelle aree aride, semi-aride e sub-umide secche, attribuibile a varie cause, fra le quali variazioni climatiche ed attività umane. L'espressione "degrado delle terre" designa la diminuzione o la scomparsa, nelle zone aride, semi-aride e subumide secche, della produttività biologica o economica e della complessità delle terre coltivate non irrigate, delle terre coltivate irrigate, dei percorsi, dei pascoli, delle foreste o delle superfici boschive in seguito all'utilizzazione delle terre o di uno o più fenomeni, segnatamente di fenomeni dovuti all'attività dell'uomo e ai suoi modi d'insediamento.»

Chissà come sarà il nostro pianeta Terra tra qualche decennio? Nessuno lo sa con matematica certezza anche se lo proiezioni non sono eclatanti; sembra che la Terra sia destinata a ridursi a un mezzo deserto. Il fenomeno della desertificazione è arrivato a minacciare il 44% delle terre coltivate, mentre il totale delle zone aride ha raggiunto i 3,6 miliardi di ettari (un quarto della superficie terrestre) dove abitano 2,1 miliardi di persone, cioè un essere umano su tre, un miliardo a rischio sopravvivenza.

Nell’ambito della Seconda Conferenza Internazionale sui Cambiamenti Climatici, Sostenibilità e Sviluppo nelle Regioni Semi-aride, in corso in Brasile a Fortaleza, è stata sviluppata la campagna decennale (2010-2020) per contrastare l’avanzata dei deserti. Tre i principali capi d’imputazione elencati dall’Agenzia delle Nazioni unite per l’Ambiente: pratiche agricole scorrette, mancata gestione delle risorse idriche e cambiamenti climatici. Non bisogna dimentica di sommare il notevole aumento della popolazione mondiale.

L’Onu (Unep) vuole sviluppare progetti comunitari concreti, come piantare alberi o insegnare agli allevatori di bestiame come gestire meglio la terra. L’Organizzazione delle Nazioni Unite inoltre vuole in concreto recuperare milioni di ettari fertili comperati in Africa da speculatori stranieri. Alle azioni locali, va però corrisposta un’operazione su scala globale.

Sopratutto drammatiche sono le notizie che provengono dall’Africa dalla zona del Sahel, inariditasi sui versanti Niger, Mali e Ciad. Nessuna parte del mondo comunque sta sfuggendo al problema desertificazione dall’America Latina alla Russia, fino agli Usa.

Lungo le coste del Mediterraneo, 30 milioni di ettari di terra sono già stati colpiti da desertificazione, fenomeno che mette a rischio la sopravvivenza di 6,5 milioni di persone. Un quinto dei territori in Spagna è soggetto a desertificazione e anche il Portogallo e la Grecia sono colpiti seriamente dal fenomeno del quale non è immune nemmeno la Francia meridionale. Il Marocco, la Libia e la Tunisia perdono ciascuno circa 1.000 Km2 di terre produttive ogni anno, in Egitto metà delle terre arabili irrigate sono meno produttive a causa della salinizzazione dell’acqua utilizzata.

Anche per l’Italia la minaccia è reale soprattutto per le nostre regioni del Sud. Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna sono fortemente a rischio; la situazione è particolarmente grave in quest’ultima, dove il pericolo desertificazione riguarda ben il 52% del territorio regionale, di cui l’11% già colpito. A forte rischio anche la Sicilia, le piccole isole e la Puglia; se a breve non verranno messi in pratica dei cambiamenti nelle politiche energetiche e ambientali, le previsioni già di per se non positive diverranno problemi concreti.

Fonte: (UNCCD)

1 commento:

  1. I have read several of your posts. They are really very interesting. I will definitely be back and am following your blog as of now.

    God Bless!
    PJ

    RispondiElimina