domenica 3 aprile 2011

Nucleare in Turchia


Con ansia cerchiamo di aggiornarci con l’aiuto di internet o tramite la televisione della situazione caotica e poco chiara dei reattori giapponesi di Fukushima.

Le ultime notizie, mentre sto scrivendo, non sono rosee ma drammatiche.

Purtroppo si viene a sapere che pur non essendo ancora minimamente risolta la tragedia giapponese, la Turchia sta pensando di costruire una centrale nucleare a casa propria.

La concessione per la costruzione sembra sia stata data già nel lontano 1976, ma il tragico è che l’ubicazione della stessa dovrebbe essere presso la città di Akkuyu, proprio dove si trova la faglia attiva Ecemis, dove le placche tettoniche africane e euroasiatiche si scontrano. Certamente una zona ad alto rischio sismico.

Il Governo di Cipro, isola situata al largo della costa meridionale della Turchia, ha annunciato all'inizio di questa settimana, che avrebbe chiesto all'Unione europea di fermare la Turchia nel programma di costruzione dell'impianto di Akkuyu per motivi di rischio sismico, dopo la conferenza stampa tenuta il 12 marzo, dal ministro dell’Ambiente turco che ha affermato che la costruzione in Akkuyu potrebbe iniziare nei prossimi tre mesi.

Si sono rivelati un fallimento i molti tentativi fatti dal Governo turco di mettere all'asta la gara per la costruzione dell’impianto di Akkuyu durante gli anni '80 e '90.

Nel 2000 il Governo sembrava dover annunciare la società che aveva vinto la gara, ma il primo ministro dell’epoca, Ecevit, annullò il progetto per la nona volta sotto la pressione dell’opinione pubblica e della tesoreria, che rifiutava i finanziamenti perché ritenuti troppo rischiosi.

Nel 2009 quando per l’ennesima volta la Turchia metteva all’asta il sito adibito a progetto nucleare, solamente l'azienda statale russa Rosatom, si proclamava veramente interessata.

L'impianto Akkuyu sarebbe certamente per la Turchia un modo per liberarsi dalla dipendenza energetica da gas naturale e da carbone, comperati principalmente dalla Russia, perché fornirebbe 4.800 megawatt di elettricità.

Oggi l'azienda statale russa Rosatom si trova in una situazione di primo piano nel decidere molte cose tra le quali anche la scelta del tipo di reattore.

La scelta sembra si sia orientata verso il VVER 1200, reattore mai ultimato prima d’ora, ma in costruzione attualmente presso due siti in Russia. Il VVER 1200 rappresenta la tecnologia di terza generazione ed è generalmente considerato il più sicuro di tutta la flotta mondiale di reattori.
Vedremo se le elezioni nazionali che si terranno in Turchia questa estate potrebbe dissuadere il partito al Governo dal tentativo di continuare con il progetto, dato che l'energia nucleare è molto impopolare in tutto il Paese.

In Turchia la popolazione è molto scettica sul nucleare non solo perché colpita psicologicamente dalla tragedia giapponese, ma perchè ha ancora bene in mente Chernobyl nel 1986 che lasciò dei segni significativi nel nord-est del Paese e soprattutto per il terremoto di 6.3 gradi della scala Richter che sconvolse nel 1998 la città di Adana, una città a circa dieci miglia da Akkuyu vicinissima alla faglia di Ecemis.

Fonte: (solveclimatenews)

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